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Caratteristiche tecniche


Il terminale può ospitare in modulo abitativo fino a 60 persone, per 24 ore al giorno, 7 giorni su 7. La struttura, dotata di eliporto, comprende alloggi, uffici, una cucina accessoriata, un ambulatorio medico, una lavanderia e aree comuni per i pasti e il relax. Una modernissima sala controllo consente agli operatori di monitorare ogni area e un costante collegamento con il metanodotto, la stazione di misura del gas di Cavarzere (Ve) e la Base Operativa di terra di Porto Viro (Ro), con le navi di passaggio e le autorità marittime.

Sul terminale sono ospitati gli impianti ausiliari, per la generazione di energia elettrica con turbine a gas e la sottostazione elettrica e strumentale. Il terminale è totalmente autosufficiente dal punto di vista energetico: tutta l’energia necessaria per vivere e lavorare viene prodotta a bordo della struttura stessa.

Collocato sulla parte superiore del GBS (la struttura in cemento armato, Gravity Based Structure), l’impianto di rigassificazione comprende:

  • 4 vaporizzatori di GNL di tipo Open Rack che utilizzano il calore naturalmente contenuto nell’acqua di mare
  • 1 vaporizzatore di GNL a recupero energetico che riutilizza il calore dalle turbine a gas
  • 2 compressori criogenici
  • 4 pompe per il trasferimento del GNL dai serbatoi
  • 5 pompe per inviare il gas nei vaporizzatori e quindi nel gasdotto.

Strutture per ormeggio e scarico del GNL
Le briccole di ormeggio, o Mooring Dolphins, sono state realizzate nel cantiere navale dell’Arsenale di Venezia e progettate per accogliere metaniere di dimensioni differenti. Ogni struttura, del peso di circa 9.000 tonnellate ciascuna, è costituita da una base (un parallelepipedo in cemento armato alto circa 7 m) sormontata da due colonne in cemento armato (alte circa 28 m), collegate tra loro da un ponte in acciaio (lungo circa 63 metri e largo 8,5 metri). Poggiate a est e a ovest dell’impianto di rigassificazione, sono a esso collegate con passerelle in acciaio. Speciali bracci di scarico trasferiscono il GNL dalla nave alle condotte che lo inviano ai serbatoi di stoccaggio del terminale.

truttura in cemento armato (GBS)
Costruita a Campamento, ad Algeciras nel sud della Spagna, la struttura in cemento armato (GBS- Gravity, Based Structure) è stata realizzata con 90.000 metri cubi di cemento e 30.000 tonnellate di armature d’acciaio. Lunga 180 metri, larga 88 e alta 47, ospita i due serbatoi di stoccaggio e costituisce l’elemento principale del terminale.

Serbatoi di stoccaggio
I due serbatoi modulari per lo stoccaggio del GNL hanno una capacità di 125.000 metri cubi ciascuno. Fabbricati in acciaio al nichel al 9%, per resistere alle basse temperature necessarie per lo stoccaggio, sono stati progettati con tecnologia brevettata ExxonMobil e realizzati in uno dei maggiori cantieri navali al mondo, in Corea del Sud. Installati all’interno del GBS sono stati quindi collegati tra loro e all’impianto di rigassificazione con speciali tecniche di saldatura. Nei serbatoi il GNL è stoccato a pressione atmosferica e a una temperatura di -162° C per mantenerlo allo stato liquido.

Il terminale offshore è costituito da:

  • una struttura in cemento armato (Gravity Based Structure - GBS) che ospita due serbatoi per il gas naturale liquefatto (GNL);
  • un impianto di rigassificazione;
  • strutture per l’ormeggio e lo scarico delle navi metaniere;
  • ambienti per il personale e l’eliporto