Loading...
adriaticlng_tutela_ambientale

Tutela ambientale


Il terminale Adriatic LNG opera nel pieno rispetto e tutela dell’ambiente. L’obiettivo di salvaguardare l’ecosistema circostante rappresenta da sempre una priorità. Il terminale ha superato quattro Valutazioni di Impatto Ambientale (VIA) e ha ottenuto l’AIA (Autorizzazione Integrata Ambientale).
In accordo con le autorità di controllo competenti è stato messo a punto un estensivo piano di monitoraggio per l’ambiente marino costiero in collaborazione con l’Istituto Superiore per la Protezione e la Ricerca Ambientale (ISPRA) con la supervisione dell’ARPAV.

Il Decreto AIA (Autorizzazione Integrata Ambientale) stabilisce rigidi parametri ambientali per l’emissione in atmosfera dei gas di scarico delle turbine per la produzione di energia elettrica poste sul terminale.
Adriatic LNG esegue costantemente rigorosi controlli delle emissioni in atmosfera sia a bordo del rigassificatore che sulla terraferma attraverso un’apposita centralina di misura posta nel comune di Porto Viro, in provincia di Rovigo.

In accordo con le autorità di controllo competenti, è stato definito un estensivo piano di monitoraggio ambientale per l’ambiente marino costiero. Tale piano è frutto di una collaborazione tra Adriatic LNG e l’Istituto Superiore per la Protezione e la Ricerca Ambientale (ISPRA) con la supervisione dell’Agenzia Regionale per la Prevenzione e Protezione Ambientale del Veneto (ARPAV). Il piano prevede l’indagine delle matrici ambientali quali acqua, sedimenti e biota biocenosi (ovvero l’insieme delle specie vegetali e animali) nelle aree circostanti il rigassificatore, lungo il condotto che lo collega alla terraferma e nelle zone umide, per monitorare tutti gli aspetti chimici, fisici e biologici dell’ecosistema.

Nel gennaio 2010 è stata inoltre installata una barriera artificiale a circa 30 metri di profondità, all’interno dell’area di sicurezza del terminale. Tale innovativa struttura, denominata Tecnoreef, consiste in un sistema di atolli sommersi costituiti da strutture piramidali di diverse dimensioni ed è realizzata in calcestruzzo armato, a base di elementi naturali e senza additivi sintetici. I risultati delle prime campagne di monitoraggio condotte da ISPRA hanno rilevato un accrescimento delle componenti sia faunistiche che floristiche della barriera.

La realizzazione del metanodotto che collega il terminale Adriatic LNG alla terraferma è avvenuta nel pieno rispetto della salvaguardia delle zone lagunari e delle abitudini di vita degli uccelli migratori di passaggio sul Po. Inoltre per tutelare le aree più sensibili:

  • sono state utilizzate tecniche innovative, come la trivellazione orizzontale controllata;
  • sono state installate barriere temporanee per ridurre l’inquinamento acustico e la torbidità dell’acqua;
  • sono stati messi in atto interventi di ripristino per la rivegetazione delle aree più impattate, che hanno già dato esiti positivi con la rifioritura di specie arboree locali precedentemente scomparse.